Monday 23 June 2014

EVENOIRE - Arezzo Celtic Festival: una giornata epica!!


Finalmente abbiamo avuto la possibilità di suonare in Toscana, all'Arezzo Celtic festival, un bell'evento dedicato ai festeggiamenti per Litha, il Solstizio d'Estate, nello stupendo Parco di Lignano: esperienza davvero memorabile. Dopo circa 4 ore di viaggio arriviamo a destinazione tramite una stradina tortuosa che conduce in cima ad un monte: il luogo è incantevole, un parco in mezzo ai boschi, dove regnano pace e un clima bello fresco....finalmente lontani dall'umidità e dall'aria pesante padana! 
Tra tante stupende bancarelle a tema, in programma eventi a tematiche pagane e 4 concerti: Séiseanna Arsa (folk antico), Irish Secret (folk irlandese), Evenoire e Sidhe (celtic rock). Al nostro arrivo ci accoglie Merlino del Cerchio delle Antiche Vie, l'organizzatore. Il camerino è davvero singolare, una casetta di legno dedicata all'esposizione di funghi ed erbe della zona. Il palco è posizionato al centro del parco: sullo sfondo monti e boschi. Ci manca solo di avvistare qualche cinghiale...o di incontrare qualche fata o elfo!
La giornata procede nel relax più totale, tra un soundcheck e una birra stravaccati sul prato; al tramonto la cena in compagnia dei Sidhe, con cui trascorriamo momenti epici di chiacchiere e risate per tutta la nostra permanenza. Dopo il cambio d'abito in mezzo ai vasetti dei funghi, siamo pronti per suonare: nell'aria regna un'atmosfera magica, davanti al palco ci sono anche i bambini che fanno headbanging e scattano foto. Dopo il nostro live una bambina di circa 3 anni viene da me: "Complimenti, sei bravissima e mi sei piaciuta tantissimo" e mi dà un bacino....momenti di pura commozione!
Ci godiamo il concerto dei Sidhe sdraiati nell'erba, nel mentre guardiamo le stelle, io avvisto una stella cadente ed esprimo un desiderio. Arriva poi il momento più suggestivo della giornata: la celebrazione di Litha. Tutti i partecipanti formano un cerchio, il fuoco sacro viene acceso, si invocano i 4 elementi, si recitano preghiere alla Madre Terra e si soffiano nel fuoco tutte le preoccupazioni che ci tormentano: è l'inizio dell'estate, stagione di luce e prosperità. 
Verso le 2 di notte lasciamo insieme ai Sidhe il parco, ci dirigiamo verso l'ostello a pochi km dalla festa ed inizia il delirio: i ricordi da adesso in poi scusate ma sono un po' confusi. L'ostello, Rifugio La Sassaia del Pellegrino, è inglobato in una chiesa ottocentesca: al nostro arrivo sopra le nostre teste di spalanca una finestra ed appare un uomo con una grande croce rossa stampata sulla maglietta, è il gestore. Ci accoglie e ci sistema nelle 2 camerate dell'ostello, raccontandoci aneddoti dei suoi viaggi e pellegrinaggi in giro per il mondo (non ho ancora capito se fosse un frate vero). Naturalmente non andiamo a dormire ma facciamo festa sulle panche nel cortile dell'ostello, in compagnia della grappa al miele acquistata alla festa: cadiamo nel tunnel della risata che si prolunga per circa 2 ore consecutive. Ricordo che ad un certo punto io e il mio bassista Marco abbiamo recitato un'Ave Maria e un Padre Nostro su un inginocchiatoio abbandonato fuori dall'ostello. Poi cantò un gallo, ci furono spiegazioni sulla stechiometria, vaneggiamenti su un improbabile tour in Sardegna, e tante altre cose che non riesco a ricostruire. Il mio chitarrista Toshiro dice che ci sono stati anche progetti di lanciare delle galline con una fionda verso i maiali di fondovalle, e discussioni sulla chiesa sul cui campanile leggevamo la scritta ADIDAS.
Dopo 2 ore di delirio decidiamo ad un certo punto di andare a letto, saliamo le scale e udiamo un verso che non può essere umano: qualcuno dalla russata animalesca, una cosa che non ho mai sentito prima d'ora e che mette i brividi. Dormire è quasi impossibile, ogni 10 secondi scoppia la risata collettiva: "Sembra di essere nella fabbrica della Ducati", esclama il mio chitarrista Alex. Alle 8 di mattina suona una sveglia con un allarme indecifrabile: una ragazza con noi nella camerata decide di farcela pagare per il casino e lascia che suoni per minuti interminabili. Partono insulti generali, richiudiamo gli occhi, ci riaddormentiamo, ma poco tempo dopo udiamo l'amabile suono di una cornamusa sotto la finestra che improvvisa un concerto mattutino. Qualcuno di noi prova a riaddormentarsi ma alle 9 in punto bussano alla porta: "E' pronta la colazione". Con delle facce inguardabili, scendiamo in cortile e facciamo colazione tutti insieme al frate pellegrino che snocciola perle di saggezza e ci narra avventure rocambolesche. 
Sono esperienze che difficilmente si possono dimenticare, la musica regala sempre momenti irripetibili in compagnia di gente incredibile! Sono sincera, erano mesi, forse anni che non ridevo così!
Ci fermiamo per un pranzetto in zona Mugello e ritorniamo nel piattume afoso della Padania, sperando di tornare presto in Toscana!
Un ringraziamento sincero a tutta l'organizzazione e ai Sidhe, è stato memorabile!!






















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